Scherziamo con tutto, ma non che le ricette iper-ultra-mega tradizionali!
Quindi, per mettere già le mani avanti, ho presentato questa pastiera come padana (anziché napoletana), sebbene sto padana mi suoni in senso negativo, ma è solo per dire che è fatta a modo mio e che quindi non ha nessuna pretesa di essere uguale e fedele alla ricetta originale.
Solo una volta, ad esempio, ho avuto la tentazione di comprare al supermercato quel grano già ammollato che dovrebbe utilizzarsi nella pastiera, ma questo barattolo con acqua lattiginosa e dentro sti chicchi gonfi gonfi mi ha fatta desistere. Non era granché invitante, meglio il mio caro vecchio orzo.
E solo recentemente ho acquistato anche l'acqua di fiori di arancio, per aromatizzarla. Vi dirò, quando ho aperto la bottiglietta e ho annusato il profumo mi ricordava una qualche crema che utilizzo in estate al mare. Buono, no? :-)
Invece poi, una volta aggiunta, non è che sapesse di molto, forse sono stata troppo parca, ma temevo di dare alla torta un gusto chimico. Quindi, metterla o non metterla, per me non fa la differenza.
INGREDIENTI
80 gr orzo perlato
500 ml latte
500 gr ricotta
2 tuorli
250 gr zucchero
scorzette candite all'arancio (facoltative)
acqua di fiori di arancio (facoltativa)
Preparare la pasta frolla come di consueto, vi rimando qui al topic con le informazioni del caso. Scaldare il latte ed aggiungere l'orzo, proseguendo la cottura fino a quando l'orzo non abbia assorbito quasi completamente il latte. In questa operazione è importante mescolare abbastanza frequentemente, soprattutto dopo i primi dieci-quindici minuti, per evitare che l'orzo si attacchi sul fondo della pentola.
Una volta ben cotto (praticamente non dovrebbe esserci necessità di scolarlo, essendoci solo una specie di crema di latte), aggiungerlo alla ricotta, alla quale si dovrà poi unire lo zucchero, i tuorli e, volendo, le scorze candite o qualche cucchiaio di acqua di fiori d'arancio.
Mescolare con cura, in modo da eliminare possibili grumi di ricotta. Io a questo punto, con la scusa di assaggiare non so bene cosa, inizio a mangiarmi qualche cucchiaiata di ripieno. Che ci devo fare, è troppo buono!!!
Stendere la pasta frolla, utilizzando l'eventuale parte in eccesso per creare le decorazioni (ovvero le classiche strisce da crostata), e riempire con la farcia.
Cuocere in forno a 220° per circa una quarantina di minuti.
Poi più riposa e più si solidifica, quindi è meglio prepararla qualche ora prima di servirla, per farla raffreddare bene.
Si tratta di un dolce importante, nel senso che una fettina è molto nutriente e saziante, quindi è adatto, oltre al periodo pasquale di cui dovrebbe essere tipica, anche quando si invitano molte persone e si è alla ricerca di qualcosa di sostanzioso.
Si accettano ben volentieri, nei commenti, varianti e correzioni!
3 commenti:
a me la versione padana sembra buonissima! Complimenti e auguri!
Alessandra
per fortuna io posso contare sulla pastiera stupenda di una cara amica, e meno male perchè nei dolci sono una schiappa. Buona Pasqua!
la prima volta la feci anche io con il grano ed era deliziosa... quel grano lattigginoso mi faceva senso ;-)
poi la seconda volta mi lasciai convincere e la feci originale... chiusi gli occhi per il grano ma spalancai gli altri sensi... beh! sono buone entrambe, ma preferisco l'orzo. per cui voto per la tua versione! buona pasqua. :-)
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