martedì 16 febbraio 2010

Muffins profumati all'arancia con tacchino e formaggio


Sempre tratto dal libro di cui vi ho parlato nel post precedente...
Un muffin salato aromatizzato all'arancia, farcito con tacchino affumicato, Philadelphia e mirtilli! L'autore del libro prevedeva due varianti: oltre a questa illustrava anche una versione profumata al rosmarino e accompagnata con prosciutto affumicato e composta di mirtilli. Si tratta di due cose simili, quindi si potrebbe fare anche un po' e un po'.

La preparazione è stata semplice, anche se con questo libro ho avuto qualche problema con le quantità: dovevano uscire 20 muffins (o meglio, mini muffins) ed io ne ho preparati solo 8.
Per fortuna eravamo solo in quattro ;-)
Io ho utilizzato i tradizionali stampi da muffins che si trovano in Italia, quelli a 12 posti, quindi non so se in Inghilterra ce ne siano anche di più piccoli!
Per quanto sia meglio prepararli in giornata - tanto sono rapidi - ho potuto assaggiarne uno, l'ultimo rimasto, il giorno dopo e l'ho trovato ancora fresco.

INGREDIENTI per 8 muffins normali
175 gr farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
½ cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
45 gr burro
1 uovo
125 ml latte
scorza di mezza arancia

per farcire
8 fette di tacchino affumicato (quello che si trova tra gli affettati)
una confezione di Philadelphia (circa 80 gr)
un cucchiaio di mirtilli neri

Lavorare il burro a temperatura ambiente con l'uovo, la farina, zucchero, lievito, sale e bicarbonato. Aggiungere il latte e la scorza di arancia, mescolando in modo da evitare che si formino grumi.
Io ho utilizzato gli stampini per muffins in silicone, fatti a m' di pirottino, che ho adagiato nei buchi dello stampo tradizionale. In questo modo ho evitato di dover imburrare anche quest'ultimo.
Mettere circa un cucchiaio abbondante di composto in ogni pirottino e cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15 minuti.

Una volta sfornati, lasciar intiepidire e poi tagliare a metà nel senso della larghezza con un coltello seghettato. Spalmare con il formaggio, adagiarvi sopra una fetta di tacchino leggermente arrotolata (in modo che dia anche del volume) e decorare con due o tre mirtilli freschi, o composta di mirtilli. Attenzione, macchiano da maledetti, quindi prima di prendere in mano il muffin e spostarlo verificare di non aver le mani sporche.

Per la versione alternativa basta sostituire la scorza d'arancia con un cucchiaio di rosmarino tritato, il tacchino con il prosciutto ed i mirtilli neri con una composta di ribes o di mirtilli rossi, come quella in vendita all'Ikea, che è aspra il giusto!

lunedì 15 febbraio 2010

Striscioline croccanti all'aglio ed erbe


Sabato ho, per la prima volta, sperimentato un paio di ricette prese da un libro che avevo preso in biblioteca qualche anno fa...e che poi, dopo avergli fatto la corte inutilmente in Italia (niente da fare, non si trovava), mi sono decisa ad acquistare su Amazon, in versione inglese.
Si tratta di "Stuzzichini" di Erick Treuille, che qui vedete sul sito di Amazon...tra l'altro, cosa molto utile, lo si può in parte sfogliare, per rendersi conto di com'è strutturato ed alla fine si trova anche l'indice, per sbirciare le ricette contenute.
Io l'ho comprato per soli 10 Euro, spese di spedizione comprese, e devo dire che ne è valsa la pena, anche se... - perché c'è una pecca - ...non avevo mica pensato al fatto che gli ingredienti fossero indicati in tazze, once e via di seguito.
Fortuna vuole che io avessi, diciamo, preso nota delle ricette che più mi interessavano, nella loro versione italiana e quindi ho solo dovuto appuntarmi la quantità di ingredienti nei più familiari grammi, quando la ricetta lo richiedeva.

Sabato, in occasione dell'invito a cena della mie cavie speciali, Giuly e Piero, ho provato a fare i muffin salati, i biscottini con parmigiano e olive e, facilissimi, quei bastoncini che vedete in foto.
Più che fare, qui si tratta di rielaborare, quindi non c'è assolutamente rischio di sbagliare o di preparare qualcosa di non buono.
Cosa serve? servirebbe del pane pita, che ovviamente io non ho trovato. Ma al mio fido Esselunga ho trovato del pane arabo (non quello pieno di mollica che si trova abitualmente dal fornaio, ma uno basso basso...tipo piadina più morbida) che faceva proprio al caso mio!

Le operazioni da fare sono tre: tagliare, spennellare ed infornare.

Per prima cosa, tagliare il pane in strisce, come vedete nella foto (circa un dito di larghezza).

Secondo, spennellarle con un olio all'aglio...basta anche mettere dell'aglio tritato a riposare in due cucchiai di olio una mezz'ora prima di utilizzarlo. Uno spicchietto basta per due panini.
Dopo aver spennellato cospargere la superficie con erbe provenzali essiccate (rosmarino, salvia, timo, maggiorana) e sale fino.

Ultimo, infornare circa 5 minuti, fino a quando il pane non risulti croccante.
La strisciolina deve stare bella dritta.

Ottimi fatti al momento, ancora belli caldi, ma deliziosi anche preparati in anticipo.
Grande figura, poca spesa, zero fatica!

mercoledì 10 febbraio 2010

Bucatini con salsa piccante di riciclo


Oh, tra poco dovrebbe essere il primo compleanno del mio blog, tra le mille cose da fare domani (quelle che mi sto trascinando dietro da quasi una settimana...) devo anche ricordarmi di verificare la data esatta, così festeggiamo. Molto virtualmente, ma festeggiamo!

Nel frattempo, vi propino una ricetta di puro riciclo. Anzi, doppio riciclo!
Molto tempo fa io e Matteo abbiamo comprato un barattolino di quella salsa piccante che si usa come accompagnamento alle tortillas. Nonostante il tempo che è passato, devo ammettere che si è conservata bene, a patto di nascondere la data di scadenza a Matteo, che quello c'ha le fisime...non so, forse in una vita precedente è morto per avvelenamento da botulino...

Comunque, visto che ne era rimasto uno sputo, ho creato una salsina per le patatine frullando la salsa con due pomodorini e un quarto di peperone. E qui c'è il primo riciclo.
La salsa avanzata è stata a sua volta rielaborata aggiungendo altro pomodoro, altro peperone, basilico, pomodorini secchi, mandorle e capperi.
Una specie di pesto rosso, che avevo proposto qualche tempo fa, ma piccante e con il peperone.

Poi c'ho condito i bucatini (che era da tanto tempo che non mangiavo...mamma mia che buoni!!)...E così ho eliminato almeno un barattolino mezzo vuoto dal frigo - che rimane comunque un disastro -.

INGREDIENTI per due
200 gr pasta lunga
6 pomodorini
mezzo peperone (colore indifferente)
un paio di pomodorini secchi sott'olio
un cucchiaio di capperi sotto sale
un cucchiaio abbondante di salsa per tortillas (salsa chili)
due cucchiai di mandorle grattuggiate
un mazzetto di basilico

Per preparare il sugo, frullare tutti gli ingredienti, regolando di sale solo una volta terminata la cottura. Usando i capperi sotto sale è meglio non correre il rischio di trovarsi qualcosa di non solo piccante, ma anche troppo salato...
Visto che, utilizzando i pomodori freschi, si crea una salsa piuttosto acquosa, cuocere a fuoco medio per una decina di minuti, il tempo necessario per far cuocere la pasta.

Scolare la pasta al dente e condire con la salsa ed olio di oliva extravergine.
Secondo me il formaggio non ci va...

Il risultato è giusto un poco piccante, ma questo dipende dal tipo di salsa chili acquistata (ci sono quelle medie e quelle davvero hot) e dalla quantità che ne viene utilizzata.
La si trova facilmente nei supermercati, nell'angolo dedicato alla cucina etnica o vicino alle patatine.

Mmmmh, mi è venuta fame :-(

martedì 9 febbraio 2010

Orecchiette con broccoli, pomodorini, pane fritto e taleggio


Dopo cinque giorni (e dodici confezioni di tea e tisane) passati in Corsica, Matteo è tornato a casa e quindi ho dovuto riprendere in mano le padelle, per forza di cose. Durante la sua assenza mi sono cibata solo di pancake farciti con formaggio di capra, non avevo voglia di cucinare...ed ho scroccato un pranzo ad una mia amica.
Quando lui non c'è perdo l'ispirazione, anche perché io non è che mangi molto, poi tiro tardi in studio, passo in biblioteca, insomma, arrivo a casa tardi e ho solo voglia di buttarmi sul divano...

Come piatto di ben tornato gli ho rifilato prima dei bucatini con un sugo piccante di peperoni e mandorle, che metterò nei prossimi giorni, e l'altra sera un classico primo, ovvero orecchiette con broccoli, pomodorini, pangrattato e taleggio (il famoso taleggio di settimana scorsa).
La preparazione è abbastanza veloce e l'unico neo di questa ricetta è l'odore dei broccoli, per chi non apprezza il genere...

INGREDIENTI per due
250 gr orecchiette fresche
2 broccoli
100 gr taleggio
un cucchiaio di pane grattuggiato (o mollica)
6 pomodorini
aglio, olio

Pulire i broccoli, dividere le cimette e tagliare il gambo a fettine, lessando poi in abbondante acqua salata. Nel frattempo scaldare in un tegame largo un cucchiaio di olio di oliva extravergine, in cui far rosolare uno spicchio d'aglio, aggiungendo poi il pangrattato (meglio se un panino avanzato da sbriciolare grossolanamente). Una volta che il pane è diventato croccante, aggiungere i pomodorini freschi, tagliati in quarti, e proseguire la cottura a fuoco vivace per pochi minuti, regolando di sale. I pomodori non devono diventare una salsa, ma solo scottarsi ed insaporirsi.
A cottura quasi ultimata dei broccoli, aggiungere la pasta fresca (io ho usato le orecchiette fresche Esselunga, pronte in soli 4 minuti) e scolare al dente.
Far saltare la pasta nella pentola con pangrattato, pomodorini, aggiungendo il taleggio (anche in questo caso abbastanza grasso) tagliato a dadini. Completare con un giro di olio a crudo.

Volendo si possono aumentare le proporzioni: più o meno verdura o formaggio o pasta. Nessun problema.

lunedì 1 febbraio 2010

Torta salata di cipolle rosse e taleggio



Eh eh, come mi disse una volta Sabrina, io e il taleggio siamo culo e camicia! In realtà, una volta tentati dall'acquisto, come in questo caso, visto che volevo preparare questa torta salata ottima, che non facevo più da tanto, ci si ritrova come in un circolo vizioso.
Il taleggio è lì, nel nostro frigo, e a meno che non si voglia stramazzare ogni volta che si apre lo sportello, urge inventarsi qualche altra ricetta in cui utilizzarlo...e in tempi brevi.

Sabato eravamo ancora al primo utilizzo, quindi ho ancora tutta la settimana per smaltirlo!
Chiamiamola la sagra del taleggio, va bene ? (e se avete qualche ricetta anche voi, o qualche consiglio, lasciatemi pure un commento!)

Com'è questa ricetta? Beh, il fatto che non ne sia avanzata nemmeno una fetta e che Marco (l'ospite) abbia più volte ribadito "buona questa torta qui", mi fa dire abbastanza tranquillamente che è ottima! Detto così, l'abbinamento cipolle e taleggio sembra un qualcosa da coraggiosi, eppure la torta è più delicata di quel che si immagini.

INGREDIENTI
4 cipolle rosse
3 fette di taleggio
una confezione di pasta sfoglia
una decina di olive nere
olio, sale

Togliere la buccia alle cipolle, tagliarle a fette (circa otto fette per cipolla) e farle stufare con un cucchiaio di olio ed uno di acqua in una padella con coperchio, per circa 10 minuti. Regolare di sale e lasciare intiepidire.
Foderare uno stampo da crostata con la carta forno e sopra la pasta sfoglia; bucherellare con una forchetta il fondo e distribuirvi sopra le cipolle stufate.
Tagliare il taleggio, possibilmente di quelli belli grassi, a pezzetti e disporlo sulla torta, magari riempiendo gli spazi vuoti tra le cipolle. Completare con una decina di olive nere.
Infornare a 200° e cuocere fino a quando la pasta sfoglia non risulti ben dorata.

Cavolo, è così semplice che è quasi vergognoso dedicarle un post tutto per lei...